Quando cominciò la propria avventura con il Genoa, l'allenatore inglese aveva solo 29 anni. Prima di fare l'allenatore, fu un buon calciatore, ma la sua carriera terminò a causa di un terribile infortunio.
Il merito principale di William Garbutt è quello di aver introdotto alcune delle moderne tecniche d'allenamento: esercizi di dribbling, superando in slalom paletti piantati al terreno; la preparazione atletica prima del campionato, che non esisteva prima del suo avvento.
I metodi di Garbutt permisero al Genoa di arrivare secondo nel Campionato del Nord del 1913 e di vincere il campionato del 1915. L'allenatore ebbe anche il merito di portare in Liguria tanti giocatori inglesi, che si occupò di convincere personalmente a vestire la maglia del Genoa.
Dopo la prima guerra mondiale, Garbutt trionfò nel Campionato del 1923 e in quello del 1924, sfiorando il titolo anche nel 1925. Qualche anno dopo si trasferì a Roma e poi a Napoli. Con i partenopei ottenne due terzi posti, il risultato più alto mai raggiunto fino ad allora dalla squadra.
Nel 1938 fece ritorno a Genoa, ma la sua seconda avventura fu interrotta dall'avvento della Seconda Guerra Mondiale.
Dopo il conflitto, a causa del quale la moglie dell'allenatore perse la vita, Garbutt fu nuovamente ingaggiato dal Genoa. Quella del 1946 fu la sedicesima stagione con la maglia ligure, dopo trentacinque anni dalla prima. Dal 1948 lavorò per il Genoa come osservatore e lo fece per 3 anni, ovvero fino al 1951, quando decise di tornare in Inghilterra, dove morì nel 1964.
La sua morte non fece scalpore in terra inglese, mentre in italia la notizia apparve su tutti i quotidiani.
In Inghilterra fu dimenticato, mentre in Italia è stato una figura storica, importante per la crescita del calcio e la sua diffusione.
Si può dire che il termine "Mister", usato molto anche dai giocatori di oggi, prese piede in Italia proprio grazie a William Garbutt.
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