Oggi inauguro questo blog con un articolo molto particolare.
Ciò che voglio fare in quest’avventura non è scrivere di cose che tutti sanno,
ma piuttosto donare curiosità e informazioni su tutto ciò che circonda il
calcio e/o un avvenimento calcistico.
Perché questa scelta? Beh , l’isola di Cuba ha una storia molto folta e quindi
è interessante vedere come questa storia si sia intrecciata con lo sport più
famoso al mondo. Iniziamo con il dire che il Calcio , in molti paesi,
rappresenta una speranza. Tanti bambini, ragazzi, desiderano di poter un giorno
diventare dei calciatori professionisti e fuggire dal mondo di povertà in cui
vivono. Per un bambino che ama il calcio, ogni luogo diventa uno stadio
importante, ogni oggetto un pallone ed ogni goal una sensazione
indimenticabile. Il calcio fa sognare milioni di ragazzi in ogni luogo e dà
speranza a tanti di loro.
Ma in tutti i luoghi è stato possibile sognare di diventare
un calciatore importante?
Di giocare nei migliori stadi del mondo e di ambire a
traguardi incredibili? La risposta è no. Parliamo quindi di Cuba. Nell’isola
Rogelio Alvarez |
caraibica, il calcio non è uno sport molto famoso e non si sa di preciso quando
sia nato. Probabilmente nel 1911, ma notizie certe non se ne hanno. Molte più
notizie si hanno sulla nazionale di calcio Cubana, che nasce nel 1930 ed
esordisce contro la Giamaica Britannica, trionfando per 3 a 0. Dedichiamoci
alla nazionale di calcio. Per un calciatore cubano , nella seconda metà del
Novecento, giocare per la nazionale era un’occasione. Un ‘occasione per fuggire
da Cuba. E non accadeva solo per i calciatori. Perché? Tutto riguarda la
politica attuata a Cuba riguardo lo sport. Nel 1961 , dopo la rivoluzione e con
la nascita del governo Castro nel 1959, lo sport professionistico era stato
abolito. Ciò significava che gli sportivi erano considerati dipendenti
pubblici, quindi ricevevano uno stipendio statale, che nulla aveva a che fare
con gli stipendi milionari dei colleghi stranieri. Oltre a questo, ogni
sportivo cubano, non aveva la libertà di giocare al di fuori dell’isola
caraibica. Quindi, come detto nel titolo, la politica impediva di sognare .
Impediva agli sportivi di avere soddisfazioni, di raggiungere i propri
obbiettivi e di cimentarsi in competizioni più forti . I campioni erano
costretti a vedere i loro sogni, le loro possibilità di successo mondiale ,
cadere . Cosa accadeva quindi? Gli sportivi fuggivano. Appena la nazionale
Cubana si recava in paesi stranieri per le competizioni internazionali, alcuni
di loro si davano per latitanti, chiedendo asilo politico al paese in cui si
trovavano. La prima fuga avvenne ad opera di Rogelio Alvarez, noto giocatore di
Baseball che nel 1963 fuggì negli Usa. Molti sono stati anche i calciatori che
, approfittando di eventi internazionali, lasciavano Cuba . Ma cosa comportava
questa fuga? La possibilità di ritornare nel proprio paese per sempre oltre al
fatto di essere disonorati e additati come traditori.
La situazione è ancora così? No per fortuna. Nell'ottobre
del 2013, il governo di Raul Castro ha
riaperto allo sport professionistico. Ciò non solo consentirà agli sportivi di
guadagnare molto di più, ma anche di poter giocare all'estero e ricevere i
premi per le competizioni internazionali. Un passo avanti molto importante, che
permette alle nuove generazioni cubane di poter sognare e di poter ambire a
grandi successi.. Ed in fondo è quello che lo sport fa da sempre.
Ora per concludere l’articolo, vi regalo qualche
informazione sulla nazionale di calcio Cubana.
L’unica partecipazione ai mondiali di calcio è quella di
Francia 1938. I cubani riuscirono ad arrivare ai quarti di finale, ma furono
sconfitta dalla Svezia con il risultato di 8 a 0 ( Peggior risultato della
storia Cubana).
Non partecipò neanche alle qualificazioni per il mondiale di
Usa 1994. Chi conosce un po’ di storia, può capire benissimo il motivo. Magari
ne parleremo in un nuovo articolo , adesso ci sarebbero troppe altre cose da
dire e l’articolo potrebbe risultare troppo lungo.
L’unico trionfo in una competizione è la Coppa dei Caraibi
del 2012. Quando la nazionale cubana sconfisse il Trinidad e Tobago per 1 a 0
in finale.
Per oggi mi fermo, qui…Spero che l’articolo possa essere di
vostro gradimento.
Vi ricordo di passare sulla mia pagina facebook ---> Tosky - L'assist del Dieci
Ciao e alla prossima!
TOSKY
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